Escapade Bagnols-en-Forêt

Con più dell’80% del territorio da boschi e foreste, questo villaggio ha il nome giusto e invita a passeggiate nel cuore della natura protetta.

Comminciamo con la scoperta del villaggio

Appollaiato a 300 m d’altezza sulle propaggini del massiccio dell’Estérel, Bagnols en Forêt svela lo charme di un villaggio provenzale con le sue stradine impervie, la sua piazza fiancheggiata da platani centenari e la chiesa circondata da castagni. Una cartolina postale serena e bucolica completata da quattro cappelle e due lavatoi molto pittoreschi che ci riportano ai tempi passati. Un tempo antico raccontato nel museo dedicato al villaggio che mostra i risultati degli scavi antichi e che rende omaggio al savoir-faire artigianale e al passato di Bagnols en Forêt.

La statua del bambino e l'oca
Curiosità immancabile del villaggio, la statua de “Il bambino e l’oca” che orna la fontana de la Siagnole sulla piazza del municipio è la replica identica della versione rubata nel 1993. Questa scultura di bronzo era la replica di una statua del III secolo A. C. conservata nella galleria del Candelabro al Vaticano. Una raccolta di fondi ha permesso la creazione di un nuovo modello dell’opera che ha ripreso il suo posto nel cuore del villaggio.

Un ambiente in piena natura

Villaggio ben rinomato, Bagnols en Forêt offre i suoi dintorni boschivi a molte e varie passeggiate pedestri. La strada antica si trova a 380 m d’altezza, l’oppido della fortezza, il canyon delle gorge del Blavet, la cascata del Gourbachin, la grotta preistorica del Muéron sono anche delle mete delle passeggiate che soddisfano tutte le condizioni fisiche.

Si cammina tra il sottobosco, rocce e catene o sotto il fogliame dei castagni secondo la vostra destinazione, il colle della Pierre-du-Coucou, il GR51 o il Pic della Gardiette per la tabella di fondo.

Un’antica curiosità e una vista mozzafiato
Un sito di prelievo di mole tagliate nella roccia costituisce una delle curiosità delle passeggiate pedestri da fare sopra Bagnols en Forêt sul tracciato del GR51.

Destinate ai mulini da grano e olio della regione, hanno lasciato delle tracce di un’attività d’estrazione che continua dal 2° secolo A. C. Oltre le vestigia, la vista panoramica sui dintorni è di una bellezza unica.